venerdì 25 settembre 2009

Liste grigie o nere: la Svizzera ne è fuori



La lista grigia dell'OCSE perde la Svizzera

Con la firma odierna della nona Convenzione di doppia imposizione (CDI) con il Qatar da parte del presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz e del primo ministro del Qatar, la Svizzera ha attuato rapidamente i criteri dell'OCSE. Essa ha firmato dodici convenzioni contenenti la clausola dell'assistenza amministrativa ampliata in materia fiscale. Ulteriori convenzioni seguiranno. La Svizzera verrà quindi stralciata dalla cosiddetta lista grigia del Segretariato dell'OCSE. (Link)


Il Segreto bancario garantito in Svizzera

La decisione di riprendere lo standard OCSE nell'assistenza amministrativa internazionale in materia fiscale, in conformità con l'articolo 26 del modello di Convenzione dell'OCSE non ha alcuna conseguenza per i contribuenti residenti in Svizzera. La protezione della sfera privata di clienti nazionali e internazionali delle banche (segreto bancario) da interventi ingiustificati da parte dello Stato resta garantita. Essa non muta neppure, nel diritto interno, le possibilità delle autorità fiscali svizzere di accedere a dati bancari.

Il diritto interno svizzero applicabile alle Convenzioni OCSE

Le convenzioni contro le doppie imposizioni firmate dalla Svizzera con nove paesi tra cui USA, UK, Francia e Germania, si basano sul modello di convenzione accettato internazionalmente: il modello OCSE. Questo modello prevede l'uso della prassi interna Svizzera per ottenere le informazioni bancarie da scambiare con le autorità degli Stati richiedenti.

Il fisco svizzero non può accedere direttamente ai dati bancari, ma può richiedere, gentilmente, al contribuente, svizzero o estero, di fornire i dati sulle sue relazioni personali con una banca già ben identificata dal fisco stesso.

Per approfondimenti su questo tema consiglio la partecipazione al workshop sul segreto bancario (workshop qui).


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