martedì 28 dicembre 2010

Il segreto bancario non copre gli abusi nelle compravendite immobiliari

Il Tribunale Federale svizzero, coerente con i programmi politici OCSE di criminalizzazione del riciclaggio di proventi derivanti da reati fiscali, ha disposto il sequestro di 11 milioni di Euro.
La somma era la differenza tra il prezzo ufficiale e quello effettivo di una compravendita immobiliare francese.
Il compratore aveva depositato sul conto di una banca svizzera la somma a saldo del prezzo del complesso immobiliare, naturalmente senza far figurare questo ulteriore pagamento nell'atto pubblico di compravendita.

Per approfondire il ruolo degli intermediari finanziari svizzeri (funzionari di banca, avvocati, notai, fiduciari) in queste situazioni cliccare qui.

Ti invito al prossimo workshop sul tema.

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sabato 18 dicembre 2010

Segreto bancario copertura per evasori?

La coperta del segreto bancario, svizzero, austriaco, lussemburghese, singaporeano o di diversa nazionalità, non serve più a coprire gli evasori fiscali.

Dopo il G20 del 2009 che ha inserito le nazioni dotate di norme sul segreto bancario in liste grigie o nere, queste si sono adeguate, o si stanno adeguando, alla norma internazionale.

La norma internazionale è determinata da trattati impegnanti 2 nazioni e denominato "Convenzioni contro le doppie imposizioni e la lotta all'evasione fiscale".

Il modello di convenzione fornito dall'OCSE ed utilizzato da tutte le nazioni ecoomicamente "avanzate" prevede che le amministrazioni fiscali di due nazioni si scambino informazioni a semplice richiesta.

L'abuso del segreto bancario per evitare l'accesso ai dati sulla disponibilità patrimoniale dei contribuenti da parte delle amministrazioni fiscali nel futuro risulterà pericoloso e difficilmente praticabile.
Le grandi banche rifiutano di aprire nuove relazioni con clienti che non riescono a dimostrare la "tax compliance".

Ti invito al prossimo workshop sul tema.

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martedì 7 dicembre 2010

Breccia nel Segreto Bancario?

L'ultima riunione dell'ECOFIN, con la partecipazione dei ministri delle finanze delle nazioni europee, ha prodotto il documento linkato nel titolo. Si tratta di una riunione dove non ci si è accordati su nulla, tranne sull'abbattimento degli ostacoli allo scambio di informazioni tra le varie amministrazioni fiscali europee.

Non è stato trovato un accordo per risolvere il problema dell'indebolimento dell'Euro.
Non è stata trovata una politica comune per affrontare il debito dei cosidetti PIGS (Portugal, Ireland, Greece, Spain).
In pratica non esiste una politica economica europea, ma varie "visioni" che rispecchiano l'interpretazione dei politici dei rispettivi interessi nazionali (... speriamo almeno quelli).

Al contrario, molto velocemente, i ministri si sono accordati per dare la possibilità ai funzionari delle amministrazioni fiscali europee di accedere ai dati bancari dei contribuenti, abbattendo gli ultimi rimasugli del segreto bancario.
Ciò significa che in realtà il problema dell'evasione è un dettaglio minore: trova tutti d'accordo.

Sarebbe interessante conoscere il "valore" dell'evasione fiscale che transita per le banche europee e svizzere, magari l'OECD ha speso qualche milione di euro dei contribuenti per stilare una statistica affidabile in merito.

Una particolare attenzione l'ECOFIN l'ha dedicata alla "concorrenza fiscale sleale" per quel che riguarda i redditi di impresa. Naturalmente intendendo "sleali" i paesi che attraggono investitori grazie a politiche fiscali improntate all'efficienza ed al rispetto per i "produttori di ricchezza".

A questo riguardo il Liechtenstein è stato "incoraggiato" a continuare l'adeguamento forzato alle direttive europee nel campo della tassazione d'impresa.

Anche alla Svizzera è stato comunicata la "preoccupazione" per le pratiche fiscali "distorsive della competizione" praticate da alcuni cantoni svizzeri. La Svizzera è stata "incoraggiata" a continuare le discussioni per l'applicazione nel paese delle norme europee sulla tassazione del reddito d'impresa. Altra preoccupazione è stata espressa per i magri risultati dell'"Euroritenuta", richiedendo fermamente la revisione dell'accordo attualmente in vigore. Per quel che riguarda lo scambio di informazioni fiscali tra la Svizzera e gli stati membri dell'Unione Europea, l'ECOFIN richiede un veloce e completo adeguamento svizzero agli standard dell'OECD.

Si ha l'impressione che i complessi problemi economici europei troveranno la loro soluzione nel Liechtenstein ed in Svizzera, infatti all'incontro ECOFIN non si è parlato di eliminazione degli sprechi delle varie pubbliche amministrazioni, di miglioramento dei servizi per rendere competitiva l'impresa europea, di riduzione dei carichi fiscali per aumentare la capacità economica delle famiglie e la competitività internazionale delle imprese.

Intanto la FIAT delocalizza ...

Ti invito al prossimo workshop sul tema.

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martedì 16 marzo 2010

Anche il Fisco Svizzero utilizza dati trafugati

"Il segreto bancario svizzero non verrà abolito: esso è fortemente ancorato alla costituzione elvetica".
Con queste parole il Presidente della Confederazione svizzera - Hans Rudolf Merz - parlava ai propri cittadini mediante un comunicato televisivo.

Il messaggio, inviato a reti unificate, risale al mese di marzo 2009; una serie di eventi avevano causato forti tensioni tra Stai Uniti e Svizzera.

I fatti: alcuni tra i principali istituti di credito erano stati accusati di aver aperto conti intestati a contribuenti americani che avevano sottratto fondi dovuti all'IRS, l'Agenzia delle Entrate americana.

Nello stesso periodo, un ex dipendente della banca LGT Group del Liechtenstein vendeva al governo tedesco un file contenente un elenco di conti correnti intestati a centinaia di cittadini europei nel principato.

Notizie di tale portata si sono susseguite continuamente nell'arco degli ultimi mesi, come se, il caso esploso lo scorso anno, avesse letteralmente "scoperchiato" un enorme vaso di pandora.

A sorpresa, nei giorni scorsi, si legge dal quotidiano "Il Corriere del Ticino" che anche l'Amministrazione Federale delle Contribuzioni Svizzere ha ricevuto dall'Amministrazione fiscale tedesca informazioni riguardanti contribuenti svizzeri, che disponevano di fondi, non dichiarati, depositati in conti correnti di una banca del Liechtenstein.

Tali informazioni sono state effettivamente utilizzate dal fisco Elvetico per avviare dei procedimenti amministrativi contro i propri contribuenti.

Si evidenzia, dunque, un'incredibile contraddizione, e forse anche una certa ipocrisia: da una parte abbiamo un paese, un popolo che crede ancora nell'istituto del segreto bancario, almeno nella sua concezione originaria a protezione della privacy patrimoniale dei cittadini. Abbiamo un parlamento svizzero che, tramite i propri deputati, chiede la censura dei governi francese e tedesco che hanno acquistato dati sottratti illegalmente, invitando l'Amministrazione svizzera a rifiutare la propria collaborazione ai Governi che agiscano sulla base di tali comportamenti.

Di fatto lo stesso fisco svizzero ha utilizzato dati riferiti a propri cittadini trafugati illegalmente.

Nel suo discorso del Marzo 2009, il Presidente Svizzero Merz aveva, altresì, aggiunto: "il Segreto Bancario non puó servire per coprire comportamenti scorretti…".

E' innegabile che contribuenti che abbiano sottratto al fisco redditi non dichiarati, aderiscano alle iniziative promosse dal proprio paese per "regolarizzare" la posizione fiscale, e che, i comportamenti adottati, per la gestione dei redditi accumulati, avvengano su relazioni bancarie che diano prova della stessa correttezza e legalità.

L'era del Segreto Bancario, riferito a conti correnti personali di contribuenti che non dichiarano completamente i propri redditi, è finito.

Si apre dunque la strada della TAX COMPLIANCE e dell'ETICA FISCALE, attraverso La creazione di strumenti finalizzati a calibrare, in modo sempre più corretto, il carico tributario con l'effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto d'imposta.

Inserire una corretta pianificazione fiscale nel piano di sviluppo dell'impresa, attraverso una riprogettazione delle funzioni aziendali e delle strutture di gestione, puó modificare in modo sostanziale non solo l'efficienza dei processi della propria azienda, ma puó portare ad una significativa riduzione del carico fiscale.

J&M Partner's in collaborazione con il LUDES organizza un workshop specifico sul tema del segreto bancario e della tax compliance volto a professionisti ed imprenditori che vogliono conoscere lo stato attuale, le eventuali azioni da intraprendere e i possibili sviluppi.

E', inoltre, disponibile un workshop Base d'introduzione alla Pianificazione Fiscale Internazionale, oltre a corsi avanzati per l'approfondimento di concetti quali ad esempio l'esterovestizione e il transfer pricing.

Ti invito al prossimo workshop sul tema.

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